Giuseppe Ungaretti, in “Veglia” offre un quadro molto vivido di una scena di guerra, nella quale il trovarsi a stretto contatto con la morte esalta la preziosità della vita e la necessità di proteggerla.

Giuseppe Ungaretti – Veglia
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
Tratto da: Giuseppe Ungaretti, “L’allegria“, Mondadori, 1999.
Chi è Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti (1888 – 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore, giornalista e accademico italiano. È considerato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo. Si arruolò nell’esercito non appena l’Italia entrò in guerra, nel 1915. La grande popolarità di Ungaretti si deve al fatto che è stato considerato il poeta che per primo era riuscito a rinnovare formalmente e profondamente il verso della tradizione italiana.
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