Patrizia Cavalli, nella poesia “Immobile” esprime un sentire che va molto oltre la auto-rappresentazione a cui siamo abituati per rapportarci al mondo. Grazie a un’introspezione molto simile a quella che si può ottenere con la meditazione, l’autrice vede se stessa non come un’entità separata dal resto della realtà e ad essa in qualche modo “superiore”. Patrizia Cavalli, in “Immobile”, si spoglia di attribuzioni che possano marcare un’identità e una differenziazione rispetto agli altri esseri e alle cose e in questo modo può sentirsi parte di un tutto in continua mutazione.

Immobile
Di Patrizia Cavalli
Immobile nel centro delle cose
senza gerarchia nella materia
tutta materia dolce in varie forme
ognuna forte nobile e assoluta
cedevolmente appaio alla natura,
io senza proprietà, di nuovo sua.
[La foto è di Moran Avni]
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